(continuo
della prima parte "Come Francesco... Padre Nicola Frascogna",
pubblicata il 4 aprile 2015)
Ritornando ai rapporti di "gemellaggio" sorti tra il parroco di Piscinola, Don
Angelo Ferrillo e padre Nicola Frascogna, possiamo affermare che i due religiosi si conoscevano da tempo, sicuramente ancor prima della partenza di padre Nicola per le
lontane Indie; forse si conobbero in qualche raduno ecclesiastico, per la passione che entrambi nutrivano verso le opere missionarie. Forse frequentavano lo stesso padre spirituale, il mons. Salvatore Cavallo, parroco di Mugnano, celebre per la sua azione
di incoraggiamento alle opere missionarie o, addirittura, frequentavano il celebre missionario: padre Paolo Manna (oggi Beato), fondatore del PIME e del centro missionario di Ducenta che, proprio a Ducenta, trascorse gli ultimi anni della propria vita. Purtroppo non abbiamo le
informazioni dettagliate su questo aspetto della loro biografia.
Nel libro
"Come Francesco", di Ferdinando Germani, (ediz. PIME,
anno 1981), sono riportate diverse notizie di questa conoscenza e le opere
missionarie che ne seguirono; riportiamo in questa seconda parte del post
dedicato a Padre Nicola Frascogna, alcuni brevi stralci che ci
interessano:
"Il gemellaggio missionario di Piscinola" (tratto dal libro "Come Francesco)"
"[...] Padre Frascogna tornò nel distretto di Bhimavaram, per riprendere il suo lavoro, che crebbe a dismisura, dopo che un suo amico sacerdote, don Angelo Ferrillo, parroco di Piscinola (Napoli) gli aveva proposto di stringere un "gemellaggio" tra la sua chiesa dedicata al "SS. Salvatore" e una nuova chiesa da costruirsi in India con il medesimo titolo. La proposta così allettante fu subito preso a volo dal Padre Frascogna e senz'altro s'impegnò a realizzare nel più breve tempo possibile una chiesa dedicata al SS. Salvatore nel villaggio di Molgaturu."
"Il gemellaggio missionario di Piscinola" (tratto dal libro "Come Francesco)"
"[...] Padre Frascogna tornò nel distretto di Bhimavaram, per riprendere il suo lavoro, che crebbe a dismisura, dopo che un suo amico sacerdote, don Angelo Ferrillo, parroco di Piscinola (Napoli) gli aveva proposto di stringere un "gemellaggio" tra la sua chiesa dedicata al "SS. Salvatore" e una nuova chiesa da costruirsi in India con il medesimo titolo. La proposta così allettante fu subito preso a volo dal Padre Frascogna e senz'altro s'impegnò a realizzare nel più breve tempo possibile una chiesa dedicata al SS. Salvatore nel villaggio di Molgaturu."
Per sostenere
questo progetto di gemellaggio con Padre Frascogna, concorsero
moltissime famiglie di Piscinola, che aderirono con entusiasmo alla proposta
del Parroco Angelo Ferrillo, impegnandosi a dare un contributo mensile fisso in
denaro. Diverse ragazze diedero il loro aiuto, realizzando dei bei lavori in
ricamo, in filo e a maglia, la cui vendita consentì di contribuire non poco
alla causa missionaria. Molti ricordano ancora che sulla parete dell'ingresso
laterale della chiesa del SS. Salvatore era presente una statuetta di San
Pietro in bronzo (una riproduzione in miniatura di quella esistente nella
Basilica Vaticana), con alla base una cassetta dedita alla raccolta delle offerte
in denaro, con sopra la scritta "Sante Missioni" e un grande quadro
contenente diverse foto delle chiesette fino a quel momento realizzate nel
centro missionario indiano.
La prima
chiesa "figlia" a Mogalturu
Ecco una
lettera trasmessa da Don Angelo Ferrillo a Padre Frascogna,
riportata nel libro "Come Francesco":
"Voglio
costruire a Molgaturu una chiesa figlia o sorella della parrocchia di
Piscinola.... Considererò tale paese come il mio paese, se fossi stato
missionario...
Nei pochi
momenti di riposo, che mi lascia la parrocchia di Piscinola, mi recherò con il
pensiero e con l'anima alla nuova chiesa. Spero che Gesù Salvatore davvero
voglia farci centro di irradiazione nell'India e che anche Piscinola possa
sentirne il beneficio... Ho parlato della mia idea anche agli amici sacerdoti e
spero che qualche altro sacerdote faccia anch'egli una cappella nelle
missioni.... Vorrei che le due chiese di Mogalturu e di Piscinola si leghino
per sempre. Farò un piccola lapide da murare nella chiesa di Piscinola per ricordare
ai posteri che esiste una chiesa sorella lontana nelle missioni.... Vi
manderò una tela ad olio (metri 2,3 per 1,30) immagine fedele della statua del
SS. Salvatore, Patrono di Piscinola. Sto spiegando ai miei fedeli nelle messe
che Gesù Salvatore partirà per le missioni a fare il missionario... Una
cappella delle missioni sarà più utile di una cappella cimiteriale, che poi non
si sa che fine farà... Dite ai cristiani di Molgaturu che un santo sacerdote,
Don Salvatore Cavallo, instillò nella sua anima l'amore alle missioni sin da
quando era fanciullo. Negli anni di studi, ebbi sempre il desiderio di farmi
missionario, ma la mia salute era malaticcia e non potei attuarlo... Ora ho
voluto fare un monumento nelle missioni, e ho voluto anch'io essere un po'
missionario. Dite loro che li abbraccio e bacio tutti".
Padre
Frascogna così commentava, stracolmo di felicità, la sera dell'inaugurazione
della chiesa "gemella del SS. Salvatore" a Molgalturu:
[...] "La
chiesa è proprio bellina: è piaciuta a tutti, ai missionari che sono venuti a
condecorare la festa, alle suore missionarie della Immacolata del P.I.M.E., che
in numero di circa 40, tra italiane e indigene, sono venute in autobus da
Bhimavaram, ai neofiti e ai catecumenali, che a centinaia sono accorsi anche
dai paesi lontani, ai pagani e anche ai luterani del luogo.
Il rev.mo P. Arlati, Superiore regionale dell'India che anni fa battezzò il primo nucleo di Mogalturesi, durante la Messa in canto, eseguita dalla comunità delle suore presenti , ha rivolto alla folla un ardente discorso e distribuito un gran numero di Sante Comunioni. Alle 9:30, una grande processione con un grande crocifisso è sfilata ordinata per le strade della cittadina, sotto lo sguardo commosso dei pagani. Alle 12, neofiti e catecumeni uniti seduti a terra, come si usa qui, hanno pranzato insieme. Poi c'è stata anche la rappresentazione della vita di nostro Signore.
Il rev.mo P. Arlati, Superiore regionale dell'India che anni fa battezzò il primo nucleo di Mogalturesi, durante la Messa in canto, eseguita dalla comunità delle suore presenti , ha rivolto alla folla un ardente discorso e distribuito un gran numero di Sante Comunioni. Alle 9:30, una grande processione con un grande crocifisso è sfilata ordinata per le strade della cittadina, sotto lo sguardo commosso dei pagani. Alle 12, neofiti e catecumeni uniti seduti a terra, come si usa qui, hanno pranzato insieme. Poi c'è stata anche la rappresentazione della vita di nostro Signore.
Una giornata
veramente piena e indimenticabile non solo nella storia di Mogalturu, ma anche
in quella del mio immenso distretto di Bhimavaram.
Stasera,
stanco, si sono messo a fare i... conti. Una bella chiesa eretta; un
appezzamento di terreno acquistato, dove fabbricare domani , con l'aiuto della
Provvidenza, un conventino e un ospedale per la povera gente di questa zona,
che vive senza alcuna assistenza medica; un lungo muro di cinta costruito
attorno al terreno... e poi un entusiasmo indescrivibile in tutta la
popolazione anche pagana; e, ciò che è addirittura miracoloso, ben quattro
nuovi villaggi, che mi hanno fatto la domanda di farsi anch'essi cristiani: una
nuova Pentecoste!.... Sia benedetto lo zelo e la carità del caro parroco don
Angelo Ferrillo. A lui va tutto il merito di questo miracolo. Una lapide ne
ricorda il nome della nuova chiesa del SS. Salvatore a Molgaturu; ma il suo
nome è scritto con caratteri ancora più indelebili e lo ricordano come un
padre. Mi hanno perfino chiesto: "Il nostro padre Angelo quando verrà a
trovarci?" E si sono meravigliati che per la festa di questi memorabile
giorno egli non si sia fatto vedere..." (dalla rivista V.T.R. 1961,
pp. 30-31).
In segno di
gratitudine e di riconoscenza verso Don Angelo Ferrillo, una famiglia
abitante nel villaggio di Molgalturu decise di attribuire al proprio figlio,
appena nato, il nome di Angelo. Padre Nicola fu ben lieto di farsi
fotografare con il piccolo Angelo e spedire questa foto al parroco di
Piscinola... La foto, già inserita nella "prima parte", è riportata
anche in questo post, con il commento contenuto nel libro preso come fonte.
[...]
"Per organizzare una cristianità non basta la chiesa: questo è soltanto la
prima tappa di un lungo cammino; è necessario poi costruire la residenza del
missionario, un conventino per le suore ed eventualmente anche una scuola ed un
ospedaletto.
Tutte queste
cose Padre Frascogna le aveva già messe in programma, ma aspettava la
provvidenza... e questa venne ancora tramite don Angelo Ferrillo e
qualche altra anima buona di Napoli. Difatti dopo un anno, il 6 dicembre 1961,
a fianco della chiesa del SS. Salvatore poteva essere inaugurata anche la
residenza missionaria."
L'Ospedaletto
"Madonna Addolorata" di Molgalturu
[...] Passò
ancora un anno e Padre Frascogna, grazie all'aiuto di un generoso
benefattore (don Ferrillo), poté realizzare anche il progettato ospedaletto di Molgalturu,
dedicato alla Madonna Addolorata.
Don Angelo
Ferrillo, qualche anno dopo di aver fatto costruire la prima chiesa
"figlia" del SS. Salvatore a Molgalturu, pensò bene di farne
costruire un'altra. La scelta cadde su Kalipatnam distante una decina di
chilometri da Molgalturu.
"Che
festa che gioia - scriveva Padre Frascogna - il giorno in cui ho celebrato per la
prima volta la Messa in questa seconda cappella dedicata anch'essa al SS.
Salvatore!
Era la
stagione delle piogge, e l'acqua torrenziale, fino alla sera precedente
l'inaugurazione, non aveva permesso ai cristiani e catecumeni di lasciare le
loro capanne per venire in chiesa. Ma la mattino eravamo tutti felici. Felici
le suore Missionarie dell'Immacolata (PIME) che per una settimana avevano dato
l'ultima preparazione al battesimo a quaranta catecumeni ritardatari; felici i
neofiti che quel giorno facevano la loro prima Confessione e per la prima volta
ricevevano la S. Comunione; entusiasti i Catechisti che erano venuti da
villaggi lontani ad amministrare la nuova chiesa del SS. Salvatore ed eseguire
in buon canto gregoriano la "Messa degli Angeli": soddisfatti persino
i pagani, dei quali tanti vennero a felicitarsi con me e ad offrirne banane
"al tuo Dio" come essi dicevano.
L'unico
assente (ed era chi più degli altri doveva godere di tanta comune gioia) era il
parroco don Angelo Ferrillo di Piscinola. Ma il suo nome era sulle labbra e nel
cuore di noi tutti, che uniti pregammo per lui e per la sua parrocchia lontana,
di cui ci sentiamo parte". [...]
Padre
Frascogna aveva raggiunto per la prima volta il villaggio di Kalipatnam
nell'anno 1959.
La terza
chiesa "figlia" a Perupalem
Il parroco don
Angelo Ferrillo, non contento di aver già fatto costruire due chiese
"figlie" del "SS. Salvatore" di Piscinola, nel 1964 propose
al Padre Frascogna di erigerne un'altra.
Ecco cosa
scriveva Padre Frascogna a Don Ferrillo:
"Proprio
sull'Oceano, ai confini del mio distretti e... del mondo, c'è un villaggio
chiamato Perupalem, nascosto in mezzo a piantagioni di noci di cocco e di pini,
In questo villaggio il buon Dio mi fece pescare un buon numero di catecumeni,
che si mostravano assai bravi e mi davano consolazione. Come al solito per un
momento eressi una povera capanna, che servisse da cappella. Ma i miei
catecumeni non ne erano contenti, perché volevano una cappellina in muratura. [...].
"[...] Arrivai
a Bhimavaram. Trovai una lettera dall'Italia. Veniva da Piscinola... Mi
scriveva lo zelante parroco Don Angelo Ferrillo che mi proponeva di erigere una
nuova chiesina (la terza per ora!) e di dedicarla al SS. Salvatore. Ditemi un
po' esiste o no la Provvidenza?... Scrissi subito al Parroco lontano che egli
mi aveva già fatto erigere due chiesine al SS. Salvatore: ora, col suo permesso
avrei voluto dedicare la terza chiesina alla "Madre del SS.
Salvatore"... Il caro parroco accettò subito la proposta. E il 6 agosto
dell'anno scorso, la chiesina è stata anche inaugurata! Ed è venuta bellina
davvero. Ed ha destato l'ammirazione anche dei pagani. [...]
La chiesa fu
dedicata alla Madonna del Rosario di Pompei.
L'esempio di
don Ferrillo viene imitato...
L'esempio del
parroco di Piscinola aveva stimolato anche il parroco di Bari, don Vito Zotti,
a stringere un gemellaggio con un villaggio in India, perciò questo parroco
aveva scritto a Padre Frascogna, già suo compagno di seminario nel PIME.
Chiesa di S. Gennaro, P. Frascogna impartisce la Cresima |
[...] "Cercai
di farla bellina il più possibile, secondo la disponibilità dei mezzi, anche
perché ho una segreta speranza che quel grosso villaggio, in seguito possa
diventare centro di un nuovo distretti missionario. Perciò cercai di
acquistare, e ci riuscii, circa 4000 metri quadrati di suolo (una piccola
risaia). Quando il mio Vescovo avrà più personale, quel suolo potrà servire per
erigere la residenza per un altro missionario. [...]
La festa
dell'inaugurazione fu disturbata dalla pioggia. Fango da per tutto. Ma i
neofiti erano ricolmi di gioia per la realizzazione. Padre Frascogna impartì in questa cerimonia anche il sacramento della Cresima, ricevendo una delega dal Vescovo locale.
[...] Ora
San Gennaro, oltre che di Napoli, è patrono anche di Lankalakoderu, grazie alla
fede del caro parroco don Angelo Ferrillo, della archidiocesi napoletana, che
ha voluto erigere un trono al grande Santo in questo promettente angolo
dell'India misteriosa".
La chiesa di
S. Agnese a Goraganamudi
A fine
dicembre 1971, oltre alla gioia di avere nel suo distretto un sacerdote
indigeno ebbe la soddisfazione di dedicare una chiesa a S. Agnese nel villaggio
di Goraganamudi.
[...] "La
chiesa di Goragabamudi, scriveva padre Frascogna, è stata fabbricata un po'
alla volta, con l'aiuto del parroco di Piscinola (Napoli) don Angelo Ferrillo,
che mi ha aiutato anche in altre occasioni" [...]
La
costruzione della chiesetta dedicata all'Angelo Custode, risale al 1972.
Possiamo ritenere che la dedica sia un ringraziamento all'opera benefattrice di
Don Angelo Ferrillo.
[...] "La
misera cappella di questo villaggio era stata distrutta da un incendio assieme
alle casette dei cristiani nel 1966. Grazie all'aiuto di don Angelo potei
costruire non solo la cappella (muri di fango essiccati e tetto con travi e
bambù coperto con foglie di palma) ma anche nuove capanne alle famiglie che
avevano avuto la loro distrutta nell'incendio".[...]
Le chiese
missionarie edificate con le offerte dei piscinolesi
Ecco le
chiese costruite da Padre Frascogna, con l'esclusivo l'aiuto della
parrocchia di Piscinola e di don Angelo Ferrillo:
-SS.
Salvatore
Molgalturu
1960
-SS.
Salvatore
Kalipatnam 1962
-Madonna di
Pompei
Perupalem
1963
-SS.
Salvatore
Komatitippa 1965
-Addolorata
Srungavruskham 1968
-S.
Giuseppe
Artakatla
1968
-S. Gennaro
Lankalakoderu 1969
-S. Agnese
Goraganamudi
1971
-Angelo
Custode
Mahadevapatnam 1972
-S. M.
Maddalena
Màipa
1980
-S.
Filomena
Kancharadibba 1980
All'elenco delle chiese realizzate (che risultano essere 12, ma dall'elenco ne manca una), occorre aggiungere anche la realizzazione dell'ospedale intitolato all'Addolorata, sorto a Molgalturu e diverse capanne nel villaggio di Mahadevapatnam, distrutte dall'incendio.
Tuttavia le chiese edificate da padre Nicola Frascogna furono molte di più, come si può vedere dall'elenco che alleghiamo in foto, dove sono menzionate 37 chiesette, e per tutte queste sicuramente ci fu anche il contributo dei Piscinolesi e di don Ferrillo, che nei decenni continuavano a finanziare ininterrottamente le opere della missione indiana.
All'elenco delle chiese realizzate (che risultano essere 12, ma dall'elenco ne manca una), occorre aggiungere anche la realizzazione dell'ospedale intitolato all'Addolorata, sorto a Molgalturu e diverse capanne nel villaggio di Mahadevapatnam, distrutte dall'incendio.
Tuttavia le chiese edificate da padre Nicola Frascogna furono molte di più, come si può vedere dall'elenco che alleghiamo in foto, dove sono menzionate 37 chiesette, e per tutte queste sicuramente ci fu anche il contributo dei Piscinolesi e di don Ferrillo, che nei decenni continuavano a finanziare ininterrottamente le opere della missione indiana.
La testimonianza che segue sostiene questa deduzione.
La cooperazione di Don Ferrillo alle opere
missionarie nell'India, attraverso il PIME, non si
interruppe con la morte di padre Frascogna; nel libretto di Ferdinando
Germani, dal titolo: "P. Nicola Frascogna e il centro di riabilitazione dei lebbrosi in India", anno 1990, ed. PIME, è riportata
questa interessante frase:[...] "Questi
esempi di generosità non sono mai isolati; so che anche il parroco di
Piscinola, mons. Angelo Ferrillo, già benefattore del padre Frascogna per la
costruzione di una trentina di cappelle, morendo si è ricordato anche
dei suoi lebbrosi predisponendo un fondo di sussistenza".
Da leggere anche il commento riportato a margine della foto del mons. Angelo Ferrillo, inserita nel secondo libro biografico "P. Nicola Frascogna", scritto da Ferdinando Germani .
Da leggere anche il commento riportato a margine della foto del mons. Angelo Ferrillo, inserita nel secondo libro biografico "P. Nicola Frascogna", scritto da Ferdinando Germani .
Il PIME, alcuni anni dopo la scomparsa di padre Nicola Frascogna, per ricordare l'instancabile missionario, ha voluto dedicargli il nuovissimo e moderno centro di riabilitazione dei lebbrosi, a Srugavruksham (anno 1990), che s'intitola "Centro Nicola
Frascogna".
Salvatore
Fioretto
Si ringraziano calorosamente i responsabili del PIME di Ducenta e di Roma per il sostegno e il generoso aiuto fornitoci durante il lavoro di ricerca della documentazione, inerente la vita di padre Nicola Frascogna.
Le foto sono di proprietà del
PIME e sono contenute nel libro "Come Francesco" di Ferdinando
Germani, ed. PIME, anno 1981, dal quale sono state tratte anche le notizie
biografiche. E' vietato copiare e utilizzare le foto senza aver ricevuto
l'autorizzazione.
Momenti di vita missionaria di P. Nicola Frascogna, in un villaggio e con alcune suore |
Centro di riabilitazione dei lebbrosi, in India, dedicato alla memoria di padre Nicola Frascogna |