Publichiamo con molto piacere questo bel racconto scritto da Salvatore Scarpato; è una storia realmente accaduta a Piscinola, nell'estate del 1963 ed è narrata dal protagonista con un lessicale fluido, semplice e appassionato, come un dipinto di letteratura...
"Il 5 agosto del
1963, a Piscinola, quartiere ancora abbastanza rurale di Napoli, si organizzò,
come dalla notte dei tempi, una fiera degli animali, chiaramente un orrore per
me che sono un animalista, ma forse anche da questo episodio nasce la prima
pietra dell’edificio della mia vita. Andai a questa baraonda di confusione con
il mio amico di sempre Luigi Gala ("di sempre" non è un solo modo di dire e vi
assicuro che senza di lui non sarei potuto andare da nessuna parte).
Una fiera di animali d'epoca, da una foto di repertorio |
Chi mi
conosce sa il perché, chi non mi conosce guardi il film “Il mio piede sinistro" oppure legga il libro omonimo. Un giorno vi racconterò anche di Luigi detto Ciccio, non
vi sono film su di lui, ma è un eroe, almeno lo era da bambino. Gigi, scherzo:
chi nasce eroe rimane tale.
Ci faceva
impressione, ci faceva orrore tutto ciò ma non riuscivamo a mettere a fuoco il
perché... Intanto bisogna dire che noi con pochi altri bambini evitavamo di
ammazzare come purtroppo facevano altri, qualsiasi cosa si muovesse (spero si siano ravveduti).
Una lucertola o una farfalla per Giggi e me erano solo fonte di curiosità, tutta
infantile e mai crudeltà. E come non ricordare l'ambito: il Re Babbacano? Un
lucertolone da torturare senza pietà. Pochi di noi preferivano ben altro che fargli del male, il babbacano era un lucertolone autoctono(?) di
Piscinola. Forse.
Durante il cammino nel deserto d’amore per gli animali
venimmo attratti da una fetenzia di vocione trombante che pubblicizzava come
una novità assoluta e divertente i pulcini colorati, a 20 lire l’uno. Così, per
istinto, abbiamo pensato che quelli finalmente erano tutt’altro che cose brutte,
erano colorati e questo ci rendeva felici, tanto che bisognava che questa nostra
felicità venisse condivisa da chi ci voleva bene, per affermare, a modo nostro,
che il bene che avevano riposto in noi non era un vuoto a perdere, ma un bene a
rendere...
Mettemmo insieme i nostri averi, svuotando le tasche dei nostri corti
pantaloni dal contenuto in soldi; ne volevamo sei, ma ahimè i soldi a mala
appena bastavano per cinque, allora bastò niente per decidere per quattro pulcini, avremmo
fatto due a testa: due alla sua mamma, due alla mia nonna.
Io vivevo gran parte
della mia vita ancora da nonna, in un casolare in aperta campagna. Mia nonna
lavorava come mezzadra, i miei la sera erano sempre presenti, ma il resto della
giornata lavoravano nel commercio del baccalà.
Appena giunti da nonna, con fare
deciso e felice gli mostrammo i quattro pulcini colorati, invitandola a
scegliere quelli che più la facessero contenta. La nonna cambiò espressione, da
contenta di vederci a un fare serio, ma di una serietà severa. Con il suo indice mi
puntò il nasino, e in maniera che non ammetteva replica alcuna, disse… "NUJE 'E PULLE OGNI
TANTO 'NCE MANGIAMMO MA MAJE 'E SFUTTIMME"...! (Traduco: noi i polli in caso di estrema
fame possiamo anche mangiarli, ma lungi da noi togliergli la dignità nel
prenderli in giro). Sì, li avevano pitturati con della vernice che certamente
gli dava sofferenze atroci e ciò da un un punto di vista ci fece star male, ma
dall'altra parte ci fece capire che nessun essere vivente può essere trattato senza
dignità.
Ci mettemmo a piangere e chiedemmo un aiuto. Nonna ci aiutò, infatti li
sequestrò tutti e quattro, invitandoci a vedere il giorno dopo se era stata
capace di curarli e magari guarirli. Con pazienza ci raccontò che aveva usato
dell’olio di lino per ripulirli e poi li lasciò liberi di crescere nell'aia. Ancora
la ringrazio per questo insegnamento che cerco di trasmettere in modo particolare ai bambini che frequento."
Salvatore Scarpato
Ringraziamo l'amico Salvatore per questo suo bel racconto e per averci autorizzato alla sua pubblicazione su Piscinolablog.
S.F.
Grazie. Ogni bene.
RispondiEliminaGrazie
RispondiEliminaBello, autentico, squisitamente semplice, verace testimonianza di un tempo che non c'e' piu... Complimenti all' autore!
RispondiEliminache dirti? grazie di cuore.
RispondiEliminagrazie a voi tutti. viva gli animali che amo.
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