Alcune settimane fa, dopo la pubblicazione sulla pagina rivista di "Amici di Piscinolablog", di due foto storiche, che riprendevano gli autobus delle linee "110 e "22", abbiamo registrato una piacevole mole di racconti e ricordi scritti dai lettori della pagina, che condividevano loro esperienze di viaggi a bordo dei due autobus. Abbiamo quindi deciso di raccoglierli in un post dedicato a loro, selezionando quelli contenenti i commenti più significativi, che permettono di realizzare un racconto. Sono stati inseriti i nomi degli autori dei commenti.
Ecco gli scritti, buona lettura:
Vittorio Selis: "Al
Museo Archeologico, dondolandosi sulle grandi catene mentre si dava
l'ultimo morso alla pizza a portafoglio presa alla pizzeria di via
Costantinopoli, si attendeva il 22 che veniva da Piazza Dante o il 110
da Piazza Cavour, sperando di trovarvi su qualche ragazza corteggiata.
Due volte, promettendogli una pizza, si riuscì a convincere l'autista
del 22 a fare il giro Pessina, Bellini, Costantinopoli tra l'ilarità di
tutti i passeggeri. Nessuno a lamentarsi. Ma il vero tifo da stadio era
la gara tra 22 e 110 sulla salita Capodimonte. Con gli autisti ci si
accordava al Museo.
La gara iniziava alla rotonda e finiva davanti Porta Piccola. Finestrini aperti anche d'inverno e tutti a sbeffeggiare se si era fatto il sorpasso o a essere sbeffeggiati se si era stati sorpassati. A Napoli questi innocenti passatempi erano abbastanza comuni e servivano ad accantonare preoccupazioni vere o presunte. A volte mi chiedo, riuscendo a "corrompere" due autisti dell'ATM per una gara a via Torino o sui Navigli, cosa direbbero i passeggeri milanesi".
La gara iniziava alla rotonda e finiva davanti Porta Piccola. Finestrini aperti anche d'inverno e tutti a sbeffeggiare se si era fatto il sorpasso o a essere sbeffeggiati se si era stati sorpassati. A Napoli questi innocenti passatempi erano abbastanza comuni e servivano ad accantonare preoccupazioni vere o presunte. A volte mi chiedo, riuscendo a "corrompere" due autisti dell'ATM per una gara a via Torino o sui Navigli, cosa direbbero i passeggeri milanesi".
Donato Marano: "Il
"22" fu istituito nella primavera del 1963. Alcuni mesi prima, delle 2
linee di autobus che partivano da Piscinola il 110 nero (per piazza
Garibaldi) non aveva più un capolinea di arrivo ma tornava indietro
dalla fine di via Costantinopoli girando a sx anziché andare a dx; il
110 rosso fu abolito.
Lo stesso destino toccò a tutte le linee che collegavano il centro con le zone collinari e le periferie. Per consentire agli utenti (migliaia nelle prime ore del mattino) di proseguire per raggiungere le scuole e i posti di lavoro furono istituite le cosiddette circolari CD, CS (destra e sinistra) che su poche fermate di via S. Teresa, via Foria e via Pessina, dovevano accogliere di persone.
Fu subito caos e, fortunatamente, si fece marcia indietro riprolungando il percorso di alcune vecchie linee e istituendo altre nuove (22, 23, 24, 25, 26, 27, 137 ecc.).
Qualcuno si chiederà: perché non fu ripristinato il 110 rosso (e simili)? Secondo me fu una furbata dell'ATAN, così si chiamava allora l'azienda municipale dei trasporti.
Infatti gli abbonamenti feriali mensili consentivano ad operai e studenti, al modico prezzo di L. 800, di usufruire di entrambe le linee (per i primi dalle 5 alle 8.30 e dalle 16 alle 20, per i secondi dalle 5 alle 20 ininterrottamente). Le nuove linee portarono al gestore un significativo aumento degli introiti. Confermo la notazione di Roberto, sull'apprezzabile frequenza del 110. Penso però che pochi ricordino che tale caratteristica fu "certificata" dalle strofe di una canzone del noto cantante melodico napoletano Mario Abate, habitue' delle feste patronali piscinolesi del tempo che fu. Abate cantava di un innamorato che aveva dato appuntamento alla sua ragazza alla fermata dell'autobus, ma lei tardava di parecchio e lui contava le ore che passavano: "... arriv' e pass' nat' 110...".
Lo stesso destino toccò a tutte le linee che collegavano il centro con le zone collinari e le periferie. Per consentire agli utenti (migliaia nelle prime ore del mattino) di proseguire per raggiungere le scuole e i posti di lavoro furono istituite le cosiddette circolari CD, CS (destra e sinistra) che su poche fermate di via S. Teresa, via Foria e via Pessina, dovevano accogliere di persone.
Fu subito caos e, fortunatamente, si fece marcia indietro riprolungando il percorso di alcune vecchie linee e istituendo altre nuove (22, 23, 24, 25, 26, 27, 137 ecc.).
Qualcuno si chiederà: perché non fu ripristinato il 110 rosso (e simili)? Secondo me fu una furbata dell'ATAN, così si chiamava allora l'azienda municipale dei trasporti.
Infatti gli abbonamenti feriali mensili consentivano ad operai e studenti, al modico prezzo di L. 800, di usufruire di entrambe le linee (per i primi dalle 5 alle 8.30 e dalle 16 alle 20, per i secondi dalle 5 alle 20 ininterrottamente). Le nuove linee portarono al gestore un significativo aumento degli introiti. Confermo la notazione di Roberto, sull'apprezzabile frequenza del 110. Penso però che pochi ricordino che tale caratteristica fu "certificata" dalle strofe di una canzone del noto cantante melodico napoletano Mario Abate, habitue' delle feste patronali piscinolesi del tempo che fu. Abate cantava di un innamorato che aveva dato appuntamento alla sua ragazza alla fermata dell'autobus, ma lei tardava di parecchio e lui contava le ore che passavano: "... arriv' e pass' nat' 110...".
Al
mattino nel giro di mezz'ora e dopo le 13 per un paio di ore quanti
ragazzi ci ritrovavamo per la maggior parte nel 110 nell'andare e nel
tornare da scuola. Io dal '60 al' 68 (sc. medie e liceo), poi
l'università fino al '73".
Luciano Granato: (che è autista di autobus pubblici): "Quanti di voi ho portato al centro".
Gennaro Brancaccio: "C'era
il 23 la 126 il 21 che tempi belli che non torneranno più ma io ci
faccio un pensierino son tornati di moda i dischi in vinile vuoi che
non tornano anche le linee sopra citate ? Mah, Io ci credo! Ciao a
Salvatore B. e a tutti quelli di Piscinola e Marianella. A presto! Facciamo risorgere questa zona a nord di Napoli questo
quartiere rendiamolo, facciamolo, quello di una volta!".
Giovanbattista Mele: "Non mi ricordo l'anno, alle elementari facemmo il tema: ...è arrivato il 110 a Piscinola".
Giovanni Lanzuise: "Quello delle 7:20 per 40 anni..." Alle 7:20 partivano insieme gli autobus delle due linee, sia del "22" che del "110".
Gennaro Silvestri: "Prendevo
il 110 nero alla fermata sotto casa mia in via Vittorio Veneto per
andare all'avviamento industriale A. Volta a via Galileo Ferraris. Anni 1961-'65".
Amedeo Amedeo: "Che spettacolo".
Dora Russo: "Quanti bellissimi ricordi mitico.......110".
Marco Troise: "Vero, lo prendevo per andare alla stazione, anni 80".
Vincenza Palladino: "Che
ricordi: il 22 per andare al Vittorio Emanuele, da piazza Dante, ma
spesso si scendeva al Garrittone per il traffico bloccato e ....a
piedi fino a scuola; era il 1975".
Mary Gala: "Anch'io lo prendevo con il mio fidanzatino".
Pasquale Di Fenzo: "Solo noi vecchietti ricordiamo che in effetti il 22 era figlio del mitico 110 rosso".
Giuseppe Sivio:"Il 23 invece girava per San Rocco e se ricordo bene stazionava proprio in piazzetta San Rocco". Risponde Pasquale di Fenzo: "In piazzetta San Rocco stazionava il 23 barrato..il 23 arrivava a Marianella ed era molto più raro del 22".
Lucia Di Maro:"Ciao
sono nata a Piscinola 74 anni fa e sono vissuta fino a 17 anni, poi siamo
andati a Cavalleggeri Fuorigrotta e ora sono 52 anni che vivo a Orte
provincia di Viterbo. Ho bellissimo ricordo quanto mi piacerebbe
rivedere il mio paese. Ciao piscinolesi".
Capolinea di Piscinola (in ricordo di Raffaele, Salvatore e Giovanni) |
Vincenza Palladino: "Tempi belli, che nostalgia!".
Chiara Di Giacomo: "Tornerei indietro, ma purtroppo non si può".
Pina Riccio: "Che nostalgia di quei tempi".
Giulia Biancardi: "Quanti ricordi".
Giuseppe Vitale: "Quante volte l'ho preso per andare all’istituto d’arte alle spalle di piazza Municipio dal 70 al 75".
Giuseppe Vitale: "Quante volte l'ho preso per andare all’istituto d’arte alle spalle di piazza Municipio dal 70 al 75".
Margherita Chiaromonte: "Io
prendevo il 110 al ritorno da scuola (ero al Salvator Rosa) quando non
arrivava in tempo il 137, poiché abitavo in via Regina Margherita,
scendevo alla fermata alla fine di via Ianfolla, di fronte al Parco Ice
Snei e poi me la facevo a piedi fino a casa, a due metri dalla fermata della Piedimonte, quando c'era ancora il passaggio a livello".
Alfonso Severino: "Una vita nel 22".
Salvatore Cuozzo: "Modello Sofer".
Andrea Esposito: "Anche il mio era il 110 nero".
Giovanna Basso: "Che spettacolo! Quanti ricordi."
Salvatore Cuozzo:"Che frequenza aveva il 22?", risponde Pasquale Di Fenzo: "Quannno teneva genio...".
Ringraziamo i cari lettori per i loro commenti, in ricordo dei due mitici autobus delle Linee "22" e "110", che avevano il loro capolinea a Piscinola. Si ringraziano anche tutti quei lettori che hanno scritto dei brevissimi commenti di apprezzamento che per problemi di spazio non abbiamo potuto inserire tutti.
Buona Pasqua a tutti!
Salvatore Fioretto
Bellissima pagina di ricordi. Su quei pulman sono cresciute intere generazioni che da Napoli nord si spostavano per qualsiasi cosa verso il capoluogo. In quelle scatole di latta è salito un mondo intero. Sono nate amicizie, alcune interminabili, e amori di qualche settimana. Ci si litigava, ci si accalcava, si sbuffava a destra e a manca e molte volte lo si malediva. Ma il tempo passa do ha addolcito ogni nostro disturbo e ciò che è rimasto è un affetto profondo, forse anche nei riguardi di quella Azienda alquanto sgangherata ma che comunque ha dato lavoro a tanti nostri concittadini di questa grande città di Napoli e non solo.
RispondiEliminaGrazie Carmine per il tuo commento.
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