Trasfigurazione, di Raffaello Sanzio, Pinacoteca Musei Vaticani |
L’episodio della
Trasfigurazione di Gesù, da cui trae origine la festa dedicata al SS. Salvatore, che si
celebra ogni anno il 6 agosto, è raccontato nei tre Vangeli, chiamati "Vangeli Sinottici", precisamente
in quello di Matteo,
17,1-8; di Marco, 9,2-8 e di Luca, 9,28-36. In essi, in maniera
pressoché corrispondente, si racconta che Gesù
scelse di prendere con sé alcuni discepoli e di salire su un Monte a pregare. Sei
giorni prima aveva detto ai suoi discepoli: «Vi sono alcuni tra i presenti che non morranno finché non vedranno il
Figlio dell’uomo venire nel suo regno» (Mt 16, 28) ed ecco che gli apostoli
prediletti, Pietro, Giacomo e Giovanni, furono scelti per assistere all’evento
straordinario: Cristo apparve loro radioso di luce (da cui il termine "Trasfigurazione"). Infatti, mentre pregava, «il suo volto cambiò d’aspetto e la sua
veste divenne candida e sfolgorante» (Lc 9, 29) e due uomini, anch’essi
apparsi nella scena di gloria, parlavano con Lui del compimento in Gerusalemme del
suo sacrificio: erano Mosè ed Elia, che rappresentavano la Legge e i Profeti. “A questo punto, Pietro disse a Gesù:
«Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per
te, una per Mosè, una per Elia». Non aveva ancora terminato di parlare,
quando una nube luminosa li avvolse e fu udita una Voce che diceva: «Questi è il Figlio mio amato. Ascoltatelo!».
Fu il papa
Callisto III, nel 1457, a estendere la festa della Trasfigurazione alla Chiesa dell'epoca, inserendola
nel Calendario Universale.
Per quanto riguarda la
località che vide lo svolgersi dell'evento, sebbene nel corso dei secoli siano state avanzate diverse
interpretazioni, è quasi certo che la montagna
su cui Gesù condusse gli Apostoli sia stata quella del Tabor.
Anche se il Tabor è assimilabile più a una collina che ad una montagna, visto che misura
pressappoco 600 metri di altezza, tuttavia quello che è interessante comprendere è il
significato di questo simbolo evangelico del "monte": l’altura infatti nelle Sacre
Scritture simboleggia la vicinanza a Dio, il luogo in cui si può incontrare Dio. Lo stesso si verificò
sul monte Sinai, dove Dio consegnò a Mosé le Tavole della Legge.
Come è immaginabile pensare, considerata l’antichità dell’evento, non ci sono prove certe di questa identificazione storica; il luogo evangelico apparirebbe più come una tradizione attestata già nel IV secolo. In tale periodo, infatti, furono Cirillo di
Gerusalemme e San Girolamo ad identificare per primi il Tabor, come il luogo della Galilea dove sarebbe
avvenuta la Trasfigurazione di Gesù (il termine Tabor, in arabo: Gebel et-Tur, sta a
significare "la montagna").
Secondo una leggenda, poi, la prima basilica
costruita sul Tabor, dedicata alla Trasfigurazione, fu voluta da Elena, madre dell’Imperatore Costantino il Grande,
nel IV secolo, ed è molto probabile anche che la primitiva festa fosse stata fissata
per celebrare la dedicazione di questa basilica costruita in quel luogo, a ricordo della Trasfigurazione.
Sul luogo del Tabor, nei secoli successivi, i
Bizantini costruirono tre chiese, delle quali parla il Pellegrino Anonimo di Piacenza, che vi farà visita nell’anno 570.
Chiesa parrocchiale di Piscinola, particolare della statua del SS. Salvatore |
Successivamente, nell'XI secolo, dei monaci Benedettini costruiranno sul Tabor una loro abbazia, con due cappelle, una dedicata ad Elia e una a Mosè e tutto il complesso monastico, assieme ad abitazioni, furono circondati da una cinta fortificata, che tuttavia non impedì al sultano Al-Adil di distruggerla, intorno all'anno 1212 e di costruire al loro posto una sua fortezza.
Tabor, basilica francescana dedicata alla Trasfigurazione |
Tuttavia, secondo alcuni studiosi, la festa della Trasfigurazione fu probabilmente introdotta in Armenia, già all'inizio del IV secolo, per cristianizzare una festa pagana in uso in quella regione, dedicata alla dea Afrodite. Dall'Oriente la festa della Trasfigurazione passò presto a celebrarsi anche nella chiesa Bizantina, dove prese il nome di «Metamorfosi del Salvatore».
Per quanto concerne le fonti storiche che fanno riferimento alla terra napoletana, sia per il culto del Cristo Trasfigurato che per l'edificazione di monasteri e chiese dedicate (ne abbiamo diffuso i dettagli nel post pubblicato lo scorso anno su questo blog), oltre alla basilica S. Restituta (IV-V sec.), ubicata all’interno del complesso dell’antica Cattedrale di Napoli e al Monastero del Salvatore (VI-VII sec.), sorto sull'isolotto di Megaride, c’è anche la nostra chiesa di
Per quanto concerne il giorno fissato per celebrare la solennità della Trasfigurazione nell'ambito dei calendari delle varie chiese cristiane, diverse sono le possibili ipotesi messe in campo dagli storici, per capire le motivazioni che hanno portato a scegliere, quasi per tutte, il "6 agosto".
In primis, ed è l'ipotesi più condivisa, essa deriverebbe da una antica tradizione cristiana, in quanto l'episodio narrato dai Vangeli sarebbe avvenuto quaranta giorni prima della crocifissione di Gesù, la cui festa, era già celebrata nella Chiesa d'Oriente e poi anche in quella d'Occidente, il 14 settembre, con la ricorrenza dell'"Esaltazione della Santa Croce".
La festa della Trasfigurazione divenne una delle dodici grandi feste del calendario Bizantino, e si celebrava a partire dalla vigilia, il 5 agosto, fino a tutta l’ottava successiva al 6 agosto (14 agosto).
Tuttavia nelle chiese ortodosse, che continuarono a seguire il Calendario Giuliano, la ricorrenza veniva celebrata il 19 agosto.
Secondo altri storici, invece, le motivazioni secondo le quali papa Callisto III inserì nel calendario Romano, nel 1457, la ricorrenza della Trasfigurazione, con data 6 agosto, deriverebbe da un atto simbolico, di ringraziamento, per l'avvenuta vittoria dell’esercito cristiano sui Turchi, a Belgrado, nel 1456; mentre, per altri, ancora, le origini della festa potrebbero derivare dal ricordo della "Dedicazione" di una delle primitive basiliche sul monte Tabor.
E' da sottolineare che la liturgia romana declamava il brano evangelico riferito all’episodio della Trasfigurazione, il sabato delle Quattro Tempora in tempo di Quaresima, mettendo così in relazione questo mistero evangelico con quello della Passione di Gesù.
Accadde allora che, dopo la conquista di Costantinopoli (1453) e la caduta dell'Impero Romano d'Oriente, il sultano Mehmed II (Maometto II), spingeva a salire con le sue truppe verso nord, alla conquista dell'Ungheria; ma per poterlo fare era obbligato ad espugnare la fortezza di Belgrado, posta sul confine dell'epoca. La fortezza fu quindi stretta d'assedio dal suo esercito nell'anno 1456. In quel momento in molti temettero che i Turchi-ottomani, risalendo la valle del Danubio, dilagassero in tutta Europa; anche il papa Callisto III era visibilmente molto preoccupato e paventava addirittura la fine di tutta la Cristianità...! Il principale obiettivo del suo breve pontificato fu, quindi, proprio quello di indire una sorta di crociata per arrestare quell'avanzata turca in Europa. Il "suo uomo" scelto per il campo di battaglia, fu Giovanni da Capestrano (poi divenuto Santo e protettore dei Cappellani), un umile frate francescano che, con un gruppetto di confratelli, riuscì a mettere insieme una fattispecie di esercito, formato essenzialmente da contadini e da braccianti, raccolti nelle zone interessate e armati in gran parte di soli forchettoni e falci. Tuttavia le forze militari cristiane furono coadiuvate anche da una flotta navale, guidata dal nobile ungherese János Hunyadi (soprannominato il Cavaliere Bianco) che, lasciato solo nell'impresa dagli altri cortigiani, mise mano alla propria tasca per finanziare la difficile impresa, quella di respingere le forze del Sultano; ma l'aiuto ricevuto da Giovanni da Capestrano, che era anche il suo consigliere, si rilevò strategicamente importante e molto decisivo per le sorti della causa, perché Giovanni seppe spronare con veemenza il morale delle truppe verso la storica impresa: riuscì con un racimolato esercito di pressappoco 5.000 persone a far fronte e mettere in fuga, via terra, il numeroso esercito Turco-ottomano, mentre Hunyadi colse la vittoria anche sul campo navale.
San Giovanni da Capestrano |
Considerato come andarono gli eventi storici, c'è da dire che le preoccupazioni del papa Callisto III non furono esagerate, infatti i Turchi, pochi decenni dopo, tornarono alla carica non solo per sottomettere Belgrado (nel
1521, col sultano Solimano il Magnifico), ma anche per occupare tutta l'Ungheria. Fortunatamente, anche questa volta, il rischio di un'invasione dell'Europa fu arginato, grazie all'intervento dell'esercito cristiano (Lega Santa), promosso dal papa Innocenzo XI.
Attualmente tutte le chiese d'Oriente e d'Occidente celebrano la festa della Trasfigurazione del Signore, il 6 agosto, anche se la ricorrenza viene celebrata localmente in altri periodi del calendario cristiano, in
aggiunta alla festa titolare del 6 agosto, come, già ricordato, avviene nel secondo sabato di Quaresima.
Nel Lezionario Comune Riveduto, seguito da alcuni adepti delle chiese protestanti (luterani, metodisti uniti, anglicani e altri confessionisti), la domenica immediatamente precedente il Mercoledì delle Ceneri è dedicata al ricordo della Trasfigurazione.
Statua del Salvatore - Cappella Sant'Alfonso a Marianella |
Questo evento Forte della cristianità è stato immortalato nel tempo in pregevoli opere in ogni periodo della storia dell'arte: dal periodo romanico e medioevale, fino ai grandi artisti del periodo rinascimentale e barocco; ricordiamo Giotto, Giovanni Bellini, Beato Angelico, Perugino, Paolo Veronese, Raffaello Sanzio, Tintoretto, Luca Giordano, e tanti altri.
Nella festa del 2019, Papa Francesco ha ricordato la festa della Trasfigurazione con questo Twitter: “Nella Trasfigurazione Gesù ci mostra la gloria della Risurrezione: uno squarcio di cielo sulla terra“!
In occasione della ricorrenza del 6 agosto, la redazione di "Piscinolablog" porge gli auguri di buon onomastico a tutti i lettori e ai simpatizzanti che si chiamano Salvatore, e all'antico borgo di Piscinola: "La terra del Salvatore"...!
Auguri e buona festa a tutti!
Salvatore Fioretto
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