Archivio di Stato di Napoli, sala interna |
Gran
parte delle testimonianze storiche di Piscinola e di Marianella, con i toponimi dei luoghi notabili, sono
rintracciabili nelle carte antiche celebrate dai "notai" dell'epoca, che
registravano in maniera particolareggiata un "bene" oggetto di
"transazione" (ovvero della registrazione, come si direbbe oggi); solo che, a differenza di quanto
avviene oggi, non essendoci all'epoca una forma di Catasto con i suoi
"riferimenti catastali", si procedeva all'individuazione del bene
descrivendo i terreni e i fabbricati confinanti, le strade adiacenti, le chiese, le cappelle e le
cose notabili del territorio poste nelle immediate vicinanza
del "bene" in questione, riportando spesso anche i toponimi
di molte piccole località vicine.
Mappa di Napoli del XVI secolo |
Oltre
alle compravendite, nelle pergamene celebrate dai curiali troviamo
notizie di numerose donazioni a chiese e conventi, come la
pergamena n. 255, "di S. Agostino" conservata all'Archivio di Stato di Napoli, risalente intorno all'anno 1440. Sintetizzando il contenuto, risulta che: Vincenzo
de Bossis aveva donato una terra sita a Piscinola, con rendita di 10 tarì, alla congrega di Santa Maria della Neve, con la richiesta della
celebrazione di un anniversario, ogni anno nel giorno della sua morte.
Piazza Grande Archivio e la fontana detta "della Sellaria" |
Nell'atto di vendita stipulato il giorno 10 ottobre dell'anno 1033, per mano del curiale di nome Sergio (Notam instrum. S. Sebast. n. 1211), ove si registra l'avvenuta vendita di un appezzamento di terreno chiamato "ad Nipitium", situato presso la chiesa di S. Sossio a Piscinola, nel citare i confini del terreno si fa espresso riferimento al luogo dove era ubicata la "Staurita Chiesa del Salvatore Nostro Gesù Cristo".
Quest'atto costituisce quindi il documento più antico nel quale si fa riferimento alla chiesa del SS. Salvatore, che a quei tempi già esisteva: "[...] Staurita plevis Ecclesiae Salvatoris Nostri Ihesu Christi de memorato loco Piscinule [...]. In esso si menzionano anche le località piscinolesi di "Pratum" e di "Vipiticum".
Nella carta celebrata il 20 agosto del 941 dal curiale Anastasio (Notam instrum. S. Gregori, n. 297), si registrano la vendita di quattro
appezzamenti di terreno, di tale Gregorio, figlio di Sergio, ubicati a
Piscinola in località detta “Marzano
Belanzanese” (“[...] quator pectias de
terra positas in loco qui nominatur Piscinulae[...]”). Gli appezzamenti sono chiamati “Custanem”,
“Felicem”, “Fracta” e “Marilianum”.
Quest’ultima località molta estesa, corrisponderebbe all’attuale Marianella. Marilianum si suddivideva ancora in tre parti, che
erano chiamate: “ad Pinum”, “Areliano” e “Campu
Maiore”.
In questi reperti, unici e rarissimi, troviamo anche delle
curiosità, come la vendita, alquanto singolare, avvenuta per un appezzamento di
terreno tra una famiglia piscinolese e una famiglia ebrea. Da notare che la
vendita è stata allora eseguita chiedendo il consenso alla suocera... ecco il
testo: "17 febbraio 1240, Napoli, Adilizia del defunto Giovanni Vulcano e
di Sinissora, con il consenso di suo marito Giovanni Capece de illa Scocta, con
il consenso di sua suocera Marotta, vende all'ebreo Schumele, figlio dei
defunti Elitiari e Gemma, una terra di un moggio e otto quarte a Piscinola, località
Grottole, eredità materna, per otto once d'oro in tarì di Sicilia e conservando
la Chartula traditionis che ne costituisce....(il titolo)".
Concedendoci un pizzico di ironia, possiamo affermare che: "qui le suocere hanno sempre contato, almeno fin dal 1200 (sic)...!!"Uno dei chiostri dell'Archivio di Stato di Napoli |
Al
temine di questa breve trattazione sulle ricchezze culturali esistenti
nei nostri archivi, occorre purtroppo ricordare che tutta la
documentazione della Cancelleria Angioina e anche Aragonese è andata
inesorabilmente perduta durante la Seconda Guerra Mondiale, quando i
documenti furono riparati in un deposito ritenuto sicuro, sito a San
Paolo Belsito, in provincia di Caserta: furono purtroppo scoperti dai
soldati tedeschi e selvaggiamente bruciati in massa. Si salvarono solo
poche casse di codici e pergamene, grazie all'abnegazione di alcuni
abitanti del posto.
Purtroppo la guerra non porta danni solo alle persone e alle
strutture, ma anche alla cultura dell'umanità!
Salvatore Fioretto
Tutti i diritti per la pubblicazione dei testi del blog sono riservati agli autori, ai sensi della legislazione vigente. Alcune notizie storiche sono state tratte dal libro "Viaggio nella mia terra" del dott. F.B. Sica, 1989, T. Cortese e dal libro "Piscinola, la terra del Salvatore", di S. Fioretto, ed. Boopen, 2010.
Tutti i diritti per la pubblicazione dei testi del blog sono riservati agli autori, ai sensi della legislazione vigente. Alcune notizie storiche sono state tratte dal libro "Viaggio nella mia terra" del dott. F.B. Sica, 1989, T. Cortese e dal libro "Piscinola, la terra del Salvatore", di S. Fioretto, ed. Boopen, 2010.
N.B.: Le foto riportate in questo post sono state liberamente tratte dai siti web dove erano state inserite, con il solo scopo di favorire la libera diffusione della cultura.
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