Oggi, 16 agosto festa di San Rocco, è doveroso ricordare l'antico centro abitato, ubicato tra Piscinola, Marianella e Capodimonte, che dal Santo pellegrino prende in nome: la località di San Rocco.
La contrada è spesso chiamata impropriamente "San Rocco di Capodimonte", solo per la sua vicinanza al Bosco di Capodimonte, ma di fatto appartiene amministrativamente al quartiere di Piscinola, almeno fino al lato del ponte nuovo.
Vallone di San Rocco, con il vecchio ponte omonimo |
Le origini di questo centro abitato non sono precise, secondo alcune testimonianze storiche, alquanto lacunose, durante la peste del 1656 alcuni nobili napoletani fecero voto a San Rocco, protettore appunto contro l'epidemia della peste, di salvarsi e, lasciando la città, realizzarono le loro nobili dimore in quel punto della collina posto a ridosso del profondo vallone, poi chiamato "Vallone di San Rocco", in quanto apprezzato per l'aria buona e la natura rigogliosa. Scampati all'epidemia, questi nobili sciolsero il voto e chiamarono quel luogo "San Rocco". In seguito fecero erigere una cappellina in onore del Santo taumaturgo. All'epoca la contrada apparteneva al Casale di Marianella.
Nel XIX secolo fu eretta una chiesa più grande, in stile neogotico, con accesso dalla nuova Via Santa Maria a Cubito. La strada vecchia di San Rocco, con il suo ponte storico, tuttora esistente e conservato, ha rappresentato per secoli la principale via di collegamento di Marianella e Piscinola alla città di Napoli. In prossimità del ponte, intorno al 1830, fu eretto un drappello di dogana, appartenente alla nuova cinta muraria, chiamata: "Muro Finanziere".
Per la nuova strada provinciale Santa Maria a Cubito, in corrispondenza del vallone di San Rocco, fu realizzato l'imponente ponte in tufo, con altissimi pilastri. Il primitivo ponte ottocentesco fu, purtroppo, abbattuto dai Tedeschi in ritirata, nell'ottobre del 1943 e rifatto successivamente nel dopoguerra, come lo si vede oggi.
Salvatore Fioretto
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Nella foto a lato, la statua d'argento di San Rocco portata in processione a maggio, in S. Chiara. La statua è conservata nella Real Cappella del Tesoro di San Gennaro di Napoli, appartiene al novero dei Santi Compatroni della città di Napoli. Poco dietro, per pura coincidenza, quella di S. Alfonso dei Liguori...
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grazie
RispondiEliminamichele arcopinto