In un paesaggio ancora per molti versi bucolico, il territorio a nord di Napoli è stato meta fino a una quarantina di anni di scampagnate e gite (quelle che oggi vengono dette "gite fuori porta") eseguite da molti cittadini sia di Napoli che della provincia. Allora non c'era bisogno di andare lontano o fuori Regione, come accade oggi, ma oltrepassare appena la cinta urbana di Napoli. Qui si poteva incontrare una vasta estensione di lussureggiante verde (un mare verde!) che circondava e abbracciava la grande metropoli. Il territorio era punteggiato di masserie, borghi e tantissime trattorie. Ne ricordiamo qualcuna: Sarnacchiaro, Pippotto, Pullastiello, Schiavuttiello, 'o Cafone, Tre pagliare, e tante altre. Avevano tutte un allestimento molto semplice, come d'altronde avevano tutte le trattorie antiche degne di questo nome, ma in esse si potevano gustare pietanze prelibate e genuine. Molti erano i piatti tipici e caratteristici, locali o di stagione, sfoggiati da queste trattorie nei loro richiami pubblicitari, che avvenivano solo con il passaparola.
A Piscinola, ad esempio, la trattoria Sarnacchiaro era famosa per la gustosissima "Menesta mmaretata". Si racconta che molti appassionati buongustai vi giungevano appositamente da fuori provincia, con la mitica ferrovia "Napoli Piedimonte d'Alife", che a Piscinola aveva una stazione importante. Fuori a ogni trattoria non mancava la famosa frasca, una vera e propria insegna pubblicitaria dell'epoca...
In questa foto, donata dal sig. Di Febbraro P., è ripreso un gruppo di amici di Piscinola durante una gita negli anni '40.
Salvatore Fioretto
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Che tempi ameni!
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