L'antico Borgo di Piscinola non ha dato i natali solo a cantanti e musicisti, sportivi e professionisti, ma anche a personaggi del mondo del Teatro d'elite, dell'Avanspettacolo e del Cabaret, come l'artista che stiamo per descrivere, nato in via del Plebiscito a Piscinola, che calca da molti anni le tavole del palcoscenico, destreggiandosi tra i generi di Cabaret, Avanspettacolo, i classici del Teatro e il repertorio della Canzone classica napoletana: parliamo di Salvatore, in arte Sasà Trapanese.
Per descrivere il suo significativo percorso artistico abbiamo tratto in prestito, adattandola al blog, la biografia che si legge nel suo profilo social:
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Sasà Trapanese, nasce a Piscinola (nella popolare Capo 'a Chianca) e qui trascorre gli anni della sua giovinezza. "A 19 anni, senza aver frequentato mai scuole
di recitazione, supera il provino per l'opera “Una casa di bambole” riduzione da Ibsen,
per la regia di S. Condelli.
Gli anni ottanta lo vedono protagonista di un
continuo e coerente percorso di ricerca prima negli allestimenti teatrali di S.
Condelli – con cui realizza testi di Becket, Ibsen, Menandro – e poi con la
cooperativa "Attori Insieme" realizzata da dieci giovani attori provenienti da
diverse formazioni napoletane. Dopo “Lully abbandonata” di Metastasio, gioco
d’improvvisazione teatrale su canovaccio settecentesco, con “Bassa Campania”,
testo scritto da Salvatore Piscicelli con la collaborazione di Carla Apuzzo, la
coop. "Attori
L'interpretazione nel film Caruso, si noti la somiglianza col tenore. |
Insieme" si segnala all’attenzione di pubblico e critica per la
messa in scena di un dramma meridionale molto diverso dai consueti clichè della
tradizione.
Il quinquennio 1983 – 87 vede Sasà trapanese impegnato in numerose
produzioni insieme a nomi storici della generazione di registi ed attori
dell’era post – Eduardo de Filippo."
Continuando il suo percorso artistico, "Mario Santella, Enzo Moscato, Annibale Ruccello, Silvio Orlando, Geppy
Glejeses, sono i compagni di avventura di spettacoli quali: ”La Fantesca”
(1982), “Vorticose Passioni” (1983), “Pasta Reggina” (1984).
Nel 1988 lo straordinario incontro con Mario Carotenuto dà origine ad una
nuova, importante collaborazione: Shakespeare - “Falstaff e le allegre comari”,
Moliere - “L’avaro”, Goldoni - “La Locandiera” sono gli autori di riferimento per
le produzioni degli anni 1988 – 90.
• inizia l’avventura di “Novecento Napoletano”
• interpreta al Sancarluccio di Napoli “Marammè”, monologo tragicomico pensato e scritto per lui da Rosario Salvati.
Televisione, canzone classica napoletana, teatro d’elite e d’autore: la versatilità espressiva di Sasà Trapanese si espande a trecentosessanta gradi raccogliendo ovunque successo di pubblico e critica. “Novecento Napoletano”, grandioso viaggio attraverso la canzone e la cultura partenopea per la regia di Bruno Garofalo, lo impegna dal 1992 al 1996, con repliche in tutto il mondo.
Gli anni di “Novecento Napoletano” gli hanno aperto uno squarcio su una tradizione e una cultura che gli appare sempre di più come una fonte inesauribile d’ispirazione: Petito, Gill, Gambardella, Viviani, Bovio, Tagliaferri e tanti altri gli autori di riferimento per questo periodo in cui, peraltro, affianca sempre di più l’attività di conduttore a quella di attore.
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