Chiesa di S. Maria delle Grazie a Calvizzano (cartolina) |
Tracceremo in questo post il profilo di un noto personaggio che è nato a Calvizzano ed è stato sacerdote coadiutore della parrocchia del SS. Salvatore in Piscinola per otto anni, assieme al cugino parroco: ci riferiamo a don Angelo Ferrillo, nato da Antonio. Quando c'erano entrambi i Ferrillo a Piscinola, gli abitanti, per distinguerli bene, usavano dire: Don Angelo 'o Gruosso e don Angelo 'o Peccerillo. Con "Gruosso" (grande), di età s'intende, era indicato il Parroco della chiesa del SS. Salvatore in Piscinola, mentre con "Peccerillo" (piccolo), il cugino più giovane.
Riporteremo per completezza l'articolo contenuto nella fonte citata, ossia "I Visconti, da Milano a Calvizzano" di Giacomo di Maria, ed. anno 1982, nel quale emergono i pensieri e i ricordi del nostro parroco, don Angelo Ferrillo, sul caro cugino; ricordi (riportati in corsivo) che ci descrivono indirettamente anche della sua giovinezza.
"Angelo Ferrillo di Antonio. Nacque a Calvizzano il 10 maggio 1911, rinacque al «sacro fonte›› alla vita della Grazia il 16 dello stesso mese.
Chiesa di S. Maria delle Grazie a Calvizzano |
Fin dall'«età infantile... ebbe colloqui
sacerdotali...›› col cuginetto Angelo, poi sacerdote e zelante parroco anche
lui (della parrocchia del SS. Salvatore in Piscinola ndr).
«Passammo
insieme la nostra infanzia, insieme decidemmo di entrare in Seminario. Eravamo
ancora ragazzi - così disse l’amato cugino Don Angelo - ci trovavamo insieme nella campagna dei
nostri genitori. Più volte
vedemmo passare per la strada adiacente un seminarista, con sottana e fascia
rossa, che da Qualiano si recava a piedi al trenino della «Piedimonte d’Alife››
per andare al Seminario di Aversa... In noi due sorse vivo questo desiderio:
vogliamo diventare come lui. Passarono degli anni: il proposito si maturò
con la frequenza alla Chiesa a fianco dei sacerdoti. Il nostro «Angiolillo›› fremeva.
«E
venne il giorno desiderato, dirà l'anzidetto cugino, in cui diventammo seminaristi come quel seminarista, nostro parente. Il
1° novembre 1924 nella Chiesa parrocchiale di Calvizzano si fece la funzione
della nostra vestizione››. Per il nostro levita «la vita del Seminario fu Vita di gioiosa formazione. La sua anima non
soffriva angustia alcuna. Di anno in anno si sviluppava la sua fisionomia di
giovane svelto, aperto, sensibile all'amore per Cristo ed alle anime››.
Chi scrive (Giacomo di Maria ndr) il quale fu
colpito dalla decisione spontanea del caro compagno di entrare in Seminario e
lo seguì circa un anno dopo – ha ancora vivo il ricordo di seminarista vivace,
studioso, intelligente, generoso, di carattere forte, costante; di rara
sensibilità, operoso, instancabile, aperto al bene, al bello: «nelle vacanze, con quale amore egli si dedicava
all’insegnamento del Catechismo ai piccoli, che gli correvano dietro a frotte!››. (Oh! cari, nostalgici ricordi di
tempi, nei quali ci dedicavamo a «fare la dottrina cristiana›› a tanti
numerosi fanciulli, e «nei giovedì ci si recava all’Ospedale degli
Incurabili per visitare gli ammalati, portare loro una parola di conforto,
insieme alla frutta della nostra campagna, e le cioccolattine comprate con
pochi soldi ricevuti dai genitori».
Ferrovia Napoli Piedimonte - Stazione di Mugnano, dal sito www.clamfer.it |
Chiesa SS. Salvatore-campanile (foto Fioretto) |
Angelo era studente di Liceo, quando perdette la sua cara mamma, Maria Saveria Mauriello. Affrontò la prova troppo dura «con coraggio superiore alla sua età...: si preoccupava dei numerosi fratelli, tutti più piccoli di lui, e arrivava ad avere per essi le cure di una madre. Nel dolore, nella preghiera, nello studio ed in piccole opere di apostolato egli completava la sua formazione sacerdotale e consumava la irrevocabile donazione della sua vita a Cristo, sacerdote eterno››.
Arrivò il giorno della sua ordinazione sacerdotale.
Era il 30 novembre 1935. Per otto anni fu vicario cooperatore nella Parrocchia
del SS. Salvatore in Piscinola, mettendo «a
disposizione di tutti le sue singolari doti e la sua ferrea fibra fisica. Non
conosceva stanchezza e passava da un ministero all'altro con energie sempre più
fresche; di brillanti qualità umane, amabile nella conversazione, di parola
facile ed incisiva, conquistava la benevolenza e l'amicizia di quanti l’avvicinavano››.
Chiesa di S. Nicola di Bari a Polvica (google maps) |
«Ricco di esperienza pastorale››, il 18 Febbraio 1948 prendeva possesso della Parrocchia di S. Nicola di Bari in Polvica - Chiaiano. E' qui che il dinamico Don Angelo «per oltre vent’anni ha speso le sue migliori energie sacerdotali, ha preso mille iniziative affrontando senza esitazione ogni difficoltà... per il bene delle anime››, così leggiamo nell'Allocuzione.
«Fruttuosi
sono stati i suoi vent'anni di permanenza qui tra noi - scrisse il Prof.
Gennaro Sarnataro - l'ampliamento e le
modifiche delle infrastrutture della Chiesa, fino a quest'ultima definitiva, in
cui l'elegante struttura seicentesca veniva rivalutata ed impreziosita
dall'altare rivolto al popolo; l'aver voluto e portato qui tra noi la Scuola
Media, accolta nei capaci saloni dell'ex Congrega, rifatta e razionalmente
divisa in aule››.
(Mi si perdoni un inciso: Quanto Don Angelo ha costruito
o ricostruito è tutto proprietà della Parrocchia di S. Nicola. Egli amava
veramente il grande Patrono della «sua» chiesa). «La sua preziosa presenza unica e continua - è ancora l'anzidetto Sarnataro
a dircelo - destava ammirazione. Don
Ferrillo ha eretto il monumento più importante nelle nostre coscienze, dove
ognuno conserva geloso il proprio ricordo personale... Il nostro parroco, pur nella
sua dinamicità, era un uomo semplice e di una sensibilità unica, dotato d'una
eloquenza incisiva e personale››.
Copertina del libro, fonte del racconto, anno 1982 |
Questa scheletrica rievocazione della poliedrica «figura›› del nostro caro Don Angelo non è, né vuole essere un panegirico. Il
suo esempio, il suo fervore, il suo spirito «missionario›› - preghiere
ed «azioni›› per gli infedeli in India» _ rimangano tra noi per
illuminare la nostra vita. La sua «memoria in benedizione›› sarà ricordata
più facilmente da noi, suoi concittadini: il 25 luglio (del 1968) - giorno
dedicato al martirio dell'Apostolo S. Giacomo, nostro amato Patrono - sulla Statale
19, presso Polla (Salerno), «verso le ore 4 del pomeriggio, vicino all’orario
in cui morì Gesù sul Calvario, ferito come Lui, in ogni parte del corpo›› (per un
fulmineo incidente), Don Angelo terminò la sua giornata terrena."
Salvatore Fioretto
Tutti i diritti per la pubblicazione dei testi del blog sono riservati agli autori, ai sensi della legislazione vigente.
Salvatore Fioretto
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Ferrovia Napoli Piedimonte d'Alife - Stazione di Mugnano, tratta dal sito "Archivio Mugnano Storia" di Carmine Cecere. |